sabato 23 giugno 2018

Firenze: a cavallo del tempo

"A cavallo del tempo. L’arte di cavalcare dall’Antichità al Medioevo" è il titolo di una mostra in programma dal 26/06/18 al 14/10/18 a Firenze (Giardino di Boboli, Limonaia Grande).


L'iniziativa tende ad illustrare, tramite l'esposizione di diversi oggetti d'arte e reperti archeologici , il rapporto (spesso quotidiano) fra uomini e cavalli in diverse epoche, in pace ed in guerra. 



Il percorso espositivo (un centinaio di pezzi provenienti da diversi musei) è articolato in cinque sezioni: la Preistoria, il mondo greco e magno greco, il contesto etrusco ed italico,  l'epoca romana e il Medioevo.


foto della mostra (Opera L. F./civita)

Avranno ovvia evidenza testimonianze provenienti dai musei toscani (incluso il carro etrusco di Popolunia), ma saranno pure esposte le riproduzioni di quattro reperti di arte paleolitica rinvenuti a Grotta Paglicci (Rignano Garganico, Foggia).




il giardino di Boboli, in una vecchia illustrazione

°°
Il catalogo della mostra (curata da Lorenza Camin e Fabrizio Paolucci ) è edito da Sillabe, Livorno.

mercoledì 20 giugno 2018

Il trecento. Pittura ad Assisi, Spoleto e nell' Appennino

Le mostre "Capolavori del Trecento. Il cantiere di Giotto, Spoleto e l’Appennino”, sono programmate dal 24 giugno al 4 novembre 2018 nei comuni di Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino.



Nelle diverse sedi saranno visibili circa 70 opere. Frequentemente pitture riconducibili alle scuole di Giotto, Pietro Lorenzetti e Simone Martini (magari realizzate a suo tempo da artisti rimasti anonimi).
Riproduciamo qui due dipinti di pittori poco noti.

maestro della Croce di Trevi, presso il museo di Trevi
(foto Civita)

maestro di  San Ponziano, madonna Belfiore
conservata a Spoleto (foto Civita)

I visitatori delle mostre potranno poi ammirare opere rese visibili per la prima volta al pubblico. Fra queste: due stupefacenti dossali in genere esposti nell’appartamento di rappresentanza del Pontefice ( entrambi provenienti da Montefalco). Ancora saranno visibili il Trittico con l’Incoronazione della Vergine del Maestro di Cesi e il Crocifisso con Christus triumphans dipinti entrambi per il monastero di Santa Maria della Stella di Spoleto, oggi separati tra il Musée Marmottan Monet di Parigi e il Museo del Ducato di Spoleto. 
.°°
Nell'iniziativa complessiva oltre le sedi museali sono coinvolte diverse cittadine in Umbria (Valnerina, Nocera Umbra ecc.), in provincia di Macerata, nel reatino ecc.



nel tour consigliato ci sono anche le chiese in Vallo di Nera 
(foto cartella stampa della mostra; affreschi nella chiesa di Santa Maria 
e in Santa Caterina)


°°
nel piccolo borgo di Scheggina (PG) alcune opere saranno
 esposte presso lo spazio Arte Valcasana


la rocca di Spoleto (nella cittadina ci sono due sedi espositive)


lunedì 4 giugno 2018

Al castello di Trento un'antica scultura veronese

Dal 22 giugno fino al 31 dicembre 2018 presso il Castello del Buon Consiglio di Trento viene esposta una bella statua trecentesca recentemente restaurata.

locandina della mostra


Si tratta della c.d. Madonna in blu che fu realizzata da uno scultore veronese rimasto anonimo.
Di opere simili ne è nota solamente un'altra attualmente presso il museo diocesano di Trento (la Madonna allattante).
L'iniziativa fa parte di un programma denominato "i cammei" che intende proporre all'attenzione del pubblico varie opere fino ad ora ignorate per diversi motivi.


la statua Madonna in blu, foto studioesseci 


dettaglio, foto studioesseci 

La scultura veronese del Trecento anche se poco nota è spesso molto interessante. Era l'epoca della Signoria scaligera e dell'impegno di francescani e domenicani. Un po' tutti commissionavano opere d'arte, le botteghe erano molto attive (fra gli altri era molto apprezzabile il c.d.  Maestro di Santa Anastasia ** ) e quindi ordini pervenivano pure dalla zona di Trento. L'arte scultorea veronese influenzò probabilmente anche alcuni artisti veneziani (come ad esempio  Andriolo de Santi).  
Gli approfondimenti sulla scultura veronese del trecento non sono stati moltissimi, comunque una mostra fu proposta nel 2012 presso la chiesa di San Pietro in Monastero a Verona (video). Risultano poi alcuni studi su singole opere (incluse, fra le altre, le sculture di Cellore in Val d'Illasi).


il castello di Trento noto anche per le sue collezioni d'arte
Per il biennio 2018 -2019 sono in via di attuazione grandi cambiamenti nei servizi 
museali e negli allestimenti

martedì 31 ottobre 2017

Toulouse-Lautrec a Milano

Fino al 18 febbraio 2018 presso il Palazzo Reale di Milano è allestita una mostra sull'affascinante arte di Henry de Toulouse-Lautrec.
L'esposizione è intitolata : il mondo fuggevole di Toulouse- Lautrec e fa riferimento ai tanti e differenti spunti dell'artista.
Per l'occasione sono visibili circa 250 pezzi fra opere, litografie, manifesti (affiches), fotografie e documenti di vario tipo (circa 35 sono i dipinti).
Fra i curatori della mostra milanese, articolata in 14 sale, anche la direttrice del museo di Albi dove l'artista nacque nel 1864. 


locandina della mostra

Mademoiselle Cha-U-Kao, litografia a colori
illustrazione da wikipedia

Le opere esposte sono il frutto di prestiti provenienti dal Musée Toulouse-Lautrec di Albi, dalla Tate Modern di Londra, da National Gallery of Art di Washington, dal Museo Puskin di Mosca, dal Museum of Fine Arts di Houston, dal MASP di San Paolo, dalla Bibliotheque Nationale de France di Parigi, da altre istituzioni e storici collezionisti.


Milano, Palazzo Reale

ORARI MOSTRE

lunedì 14:30 - 19:30
martedì, mercoledì, venerdì, domenica 09:30 - 19:30
giovedì e sabato 09:30 - 22:30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

°°

APPROFONDIMENTI SULL'ARTISTA




nato ad Albi nel1864, morto a Saint-André du Bois nel 1901
Per alcuni "artista maledetto"
°°

nota: Toulouse-Lautrec, artista satirico


Rivista satirica "Le Rire" (1897) con copertina disegnata dall'artista.
Per T.L. caricature e satire erano un modo per esprimere il suo "sarcastico distacco da tutto".
Sono poi divertenti disegni come quello della "vache enragée" (per la rivista omonima)

Anche il Museo della Satira di Forte dei Marmi si è interessato all'artista 
con una mostra e relativo catalogo

domenica 22 ottobre 2017

Dipinti del Veronese da Murano a New York

Dopo la loro presentazione presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia due dipinti -poco noti- del Veronese saranno esposti presso la Frick Collection di Manhattan dal 24 ottobre 2017 al 25 marzo 2018.


Due grandi dipinti raffiguranti “San Girolamo nel deserto” e “Sant’Agata in prigione visitata da San Pietro” furono dipinti da Paolo Veronese nel 1566 su richiesta del confessore del convento di Santa Maria degli Angeli in Murano. Successivamente i quadri erano stati spostati dalla cappella del convento alla chiesa omonima dove furono trascurati per tantissimo tempo subendo anche alcuni danni poi riparati. 


 la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Murano

La chiesa dispone di alcune residue opere d'arte e in un periodo fu abbastanza nota. Fra l'altro vi venne in visita Enrico III di Valois che trovandosi a Venezia si interessò d'arte ed incontrò perfino il Tiziano.
Del viaggio di tale re in Italia, qualche documentazione è rimasta negli archivi. In un documento si parla delle "feste et trionfi fatte dalla Serenissima Signoria di Venetia nella venuta del Christianissimo et invittissimo Henrico III re di Francia et di Polonia".

Le citate opere del Veronese sono state restaurate grazie alle collaborazioni di Venetian Heritage e Bulgari.

°°°°

sabato 21 ottobre 2017

Palazzo Pitti ricorda Leopoldo de' Medici

Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti
Tesoro dei granduchi, Palazzo Pitti, Firenze
7 novembre 2017 - 28 gennaio 2018




Con l'esposizione di opere d'arte e documenti che sono ora presso gli Uffizi, in occasione del quarto centenario della nascita, vengono ricordati gli interessi culturali ed artistici del cardinale Leopoldo de' Medici (Firenze, 6 novembre 1617 – Firenze, 10 novembre 1675).
Fin da giovane Ludovico fu attratto dagli studi scientifici e dagli approfondimenti culturali. Collaborò con l'Accademia della Crusca ed in quella del Cimento. Tentò pure di riabilitare Galileo Galilei. 


motto dell'Accademia del Cimento era "Provando e riprovando"
Le riunioni dell'accademia erano talora proprio a Palazzo Pitti


affresco dedicato a riunione scientifica dell'Accademia del Cimento
Dipinto di Gaspero Martellini- Tribuna di Galileo (Specola fiorentina)

Leopoldo, come capitava sovente nella sua famiglia, fu ovviamente anche un appassionato collezionista di libri antichi, materiale scientifico ed opere d'arte (aveva diversi dipinti di pittori veneti, oltre disegni e miniature). Per la sua biblioteca si avvaleva dell'erudito Antonio Magliabechi. Parti delle sue interessanti corrispondenze con lo stesso Magliabechi ed Ottavio Falconieri (un letterato vicino a Cristina di Svezia) sono state stampate da alcuni editori. A Roma aveva il titolo cardinalizio inizialmente per la basilica dei SS.Cosma e Damiano, attigua ai fori romani, successivamente per Santa Maria in Cosmedin.


Giusto Suttermans-Leopoldo de’ Medici bambino a cavallo
Benešov (Boemia centrale), Castello di Konopiště-foto ufficio stampa Civita
Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti


Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio
Ritratto di Leopoldo de’ Medici in abito cardinalizio-Uffizi-foto ufficio stampa Civita
Leopoldo de' Medici principe dei collezionisti



Già qualche anno fa c'erano state delle iniziative in sua memoria (e fu stampato anche un volume).